Case abusive a Lecce: incentivi per chi abbatte da sé.

Diciotto milioni di euro in tre anni per ripristinare il paesaggio costiero e intervenire sull’abusivismo edilizio con varie iniziative: incentivi alla demolizione volontaria; permute dei suoli liberati con altri, di uguale superficie, dove ricostruire le abitazioni demolite; indennizzi per gli espropri; sconti sulle tasse per i proprietari di case condonate intenzionati a migliorarne l'impatto ambientale.

E' quanto il Comune di Lecce prevede di ottenere con il Contratto Istituzionale di Sviluppo (Cis), promesso dal governo giallo-verde e confermato da quello in carica, da destinare esclusivamente al recupero dei territori costieri meridionali, in particolare Torre Chianca, Spiaggiabella e Torre Rinalda (Frigole e San Cataldo esclusi), caratterizzati dalla presenza di insediamenti abusivi che oggi registrano lo stallo nell’istruttoria delle pratiche di condono e nella demolizione degli immobili non sanabili; l'inefficacia nella pianificazione del recupero; il permanere del degrado ambientale; l'incapacità di proporsi come luoghi qualificati nell'ambito di un modello turistico e residenziale competitivo e sostenibile.

Il progetto, inserito nel Cis, è stato sviluppato anche con la collaborazione del Dipartimento di Architettura del Politecnico di Milano che, in passato, aveva già messo a punto iniziative di riforma degli insediamenti abusivi nel Mezzogiorno, e si basa sulla collaborazione fra proprietari, imprese e istituzioni locali.

Esso prevede incentivi alla demolizione volontaria, permute dei suoli liberati e trasferimenti volumetrici, espropri e indennizzi, reimpiego in situ e valorizzazione dei detriti da demolizione (come sta avvenendo ad Acquatina) per realizzare sedute, marciapiedi e muretti, e, infine, un uso ragionato della leva fiscale per mettere in sicurezza il patrimonio edilizio già sanato, migliorandone la sostenibilità ambientale.




Viale Leopardi, 170 - 73100 Lecce

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