Recesso dal contratto di locazione per gravi motivi
L'inquilino può recedere dal contratto di locazione in presenza di gravi motivi: vediamo quali sono e cosa rischia in caso di recesso ingiustificato.
Secondo giurisprudenza, i gravi motivi sono quelli non dipendenti dalla volontà del conduttore, imprevedibili e sopravvenuti dopo la firma del contratto, tali da rendere gravosa la sua prosecuzione, i quali, indipendentemente dagli accordi, permettono di recedere prima della naturale scadenza.
In sintesi, un motivo è grave se:
- consiste in un fatto estraneo alla volontà del conduttore;
- è sopravvenuto alla conclusione del contratto;
- rende oltremodo gravosa, in termini economici, materiali o psicologici, la prosecuzione del contratto.
Non esiste un elenco dei gravi motivi, ecco comunque qualche esempio:
- trasferimento o difficoltà di raggiungimento della sede di lavoro;
- problemi familiari (malattie, ecc.), che richiedono un trasferimento;
- perdita del salario/posto di lavoro con conseguente necessità di riduzione delle spese;
- aumento del numero di componenti della famiglia (nascita, adozione, ecc.) tale da rendere insufficiente lo spazio disponibile;
- decesso di un membro della famiglia, con conseguente impossibilità psicologica da parte di quello sopravvissuto di frequentare gli stessi ambienti;
- stalking o situazioni documentabili di intemperanza da parte dei vicini;
- diniego di specifica autorizzazione amministrativa se l'immobile era privo dei requisiti già alla stipula del contratto (locazione commerciale);
- andamento economico sfavorevole dell'azienda (locazione commerciale).
Oltre che per gravi motivi, il recesso anticipato può avvenire anche per ragioni "oggettive", come:
- problemi strutturali dell'immobile, o che il proprietario non intende risolvere;
- problemi di salubrità degli ambienti, come presenza di muffe o condensa in misura tale da rendere inospitale l'abitazione;
- problemi condominiali gravi (strutturali e ambientali);
- problemi ambientali dei quali si è venuti a conoscenza (o che si sono manifestati) dopo l'inizio della locazione.
L'acquisto dell'abitazione principale non è considerato grave motivo perchè dipendente da una scelta personale del conduttore.
Se l'inquilino recede dal contratto senza gravi motivi il proprietario ha due possibiltà:
- chiedere il rispetto del contratto da parte del conduttore per tutta la sua durata, disconoscendo l'esercizio del diritto di recesso;
- chiedere la risoluzione del contratto per inadempimento ed il risarcimento del danno subito per il recesso ingiustificato, consistente nella differenza tra il minore introito derivante da un nuovo contratto di affitto e quello maggiore del precedente, o nel mancato guadagno percepito nel periodo durante il quale l'immobile è rimasto sfitto.
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