Tassa Rifiuti: in quanto tempo si prescrive?

In quanto tempo si prescrive la Tassa sui Rifiuti (TaRi)? Vediamo come dobbiamo comportarci quando riceviamo avviso di accertamento o cartella di pagamento. 

Se non paghiamo la Tari, riceveremo un avviso di accertamento dal Comune e, se continueremo a non pagare, anche una cartella di pagamento dall’agente della riscossione, incarito dal Comune di recuperare quanto dovuto. 

Perciò, dobbiamo prima distinguere tra prescrizione dell'avviso di accertamento e prescrizione della cartella esattoriale.
La prescrizione della Tari (e sanzioni), come tutti i tributi locali, è di 5 anni, perciò il Comune non può inviarci un avviso di accertamento se sono trascorsi più di 5 anni dall’anno in cui dovevamo pagare la tassa e, comunque, può pretendere al massimo gli ultimi 5 anni.
  • Se il Comune ci manda un avviso di accertamento prima che siano passati 5 anni, interrompe la prescrizione e il termine ricomincia a decorrere da capo. Se, nel frattempo, ci viene notificata una cartella di pagamento, il conteggio della prescrizione si farà non più con riferimento alla tributo ma alla cartella.
  • La prescrizione della cartella esattoriale è di 5 anni: perciò, se nei 5 anni successivi alla notifica l’agente della riscossione ci invia qualche comunicazione, la prescrizione si interrompe e inizia a decorrere da capo, se invece non svolge alcuna attività anche la cartella di pagamento si prescrive.

Trascorsi 60 giorni dalla notifica della cartella, l’esattore può procedere all’esecuzione forzata (o pignoramento). 

Il termine di prescrizione della cartella indica la data oltre la quale non possiamo più subire un pignoramento e serve anche per calcolare quanti arretrati possono chiederci il Comune o l’esattore. Le annualità che possono essere richieste sono solo quelle non ancora prescritte.




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