Come si apre un B&B?

L’attività di B&B si può svolgere presso il proprio domicilio: utilizzando una parte della propria abitazione e offrendo da un minimo di tre a un massimo di sei camere arredate (da sei a venti posti letto, a seconda della regione) per il pernottamento, oltre alla prima colazione. 


Adempimenti

Gli adempimenti necessari dipendono dalle normative locali che, in alcuni casi, prevedono anche appositi contributi, previa presentazione di un business plan. In ogni caso, bisogna presentare una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA), tramite lo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) del Comune interessato; la SCIA può essere presentata, anche contestualmente alla Comunicazione Unica, presso il registro imprese della Camera di Commercio che, a sua volta, la presenterà al SUAP. Con la presentazione della SCIA l'apertura della struttura ricettiva è immediata.

Successivamente, si devono avviare le pratiche per la classificazione della struttura e comunicare, volta per volta, le generalità degli ospiti alle autorità competenti: anche in questo caso, le procedure cambiano a seconda delle normative locali.

E' possibile aprire un'attività di B&B anche in condominio, a patto che non arrechi danno agli altri condomini e sia permessa dal regolamento condominiale. 

L'immobile deve rispettare determinati requisiti igienico-sanitari ed urbanistici, diversi a seconda dalla zona di appartenenza, mentre il titolare della struttura non deve avere precedenti penali e deve essere autorizzato a somministrare cibi e bevande. Infine, sono stabiliti periodi di chiusura, differenti da regione a regione, e limiti massimi al tempo di permanenza degli ospiti.


Finanziamenti

Se l’attività viene svolta con carattere imprenditoriale, si può beneficiare di finanziamenti europei a fondo perduto per l’acquisto di arredi ed attrezzature, pari al 50% delle spese, oltre ad un ulteriore finanziamento a tasso agevolato per il restante 50% (solo al Sud).


Tassazione

Si può optare per l’applicazione della cedolare secca, con aliquota al 21%, sui redditi derivanti dalle locazioni brevi di immobili ad uso abitativo, solo se stipulati da persone fisiche al di fuori dell’esercizio d’impresa, direttamente o in presenza di intermediazione immobiliare, anche on-line. 

Dal 1° giugno 2017, gli intermediari (agenzie immobiliari, ecc) che intervengono anche nella fase del pagamento dei canoni di locazione sono tenuti ad applicare una ritenuta del 21% all’atto dell’accredito, a titolo di acconto o imposta, a seconda che sia stato adottato il regime di cedolare secca.

Commenti

Post più popolari