Vendita immobile cointestato: è sempre possibile?

A chi non è già capitato di aver ereditato un'immobile e di non poterlo vendere a causa dell'opposizione degli altri co-eredi? 
Ma la vendita di una casa cointestata è sempre possibile? 
Se i comproprietari non sono tutti d'accordo, le strade percorribili per la vendita di un'immobile sono tre.

La prima: cercare di raggiungere un accordo tra le parti, facendo in modo che, chi è contrario alla vendita, ceda la propria quota agli altri comproprietari, dietro pagamento di un corrispettivo in denaro. E' opportuno prima far stimare da un esperto il valore di proprietà e singole quote, dopodichè si potrà andare davanti ad un notaio per la stipula di un atto di vendita (oppure donazione, divisione o permuta) 

La seconda: se non si trova l'accordo, si può provare a vendere la propria quota indivisa ad un terzo che diventerà proprietario dell'intero immobile seppure "pro-quota" (1/2, 1/3, 1/4 e così via), insieme agli altri comproprietari, condividendone i frutti (canoni di locazione, ecc.) e le spese (tasse, ecc.). Si tratta di una soluzione poco realistica perchè bisognerebbe trovare un acquirente disposto ad acquistare una quota ideale (non fisica) di un'immobile, cioè una percentuale di una proprietà indivisa. Sarebbe come comprare mezza bifamiliare, piuttosto che un singolo appartamento all'interno di una bifamiliare.

La terza: il singolo comproprietario o tutti insieme possono chiedere al giudice la divisione forzata della comunione. Il tribunale cercherà prima di dividere fisicamente il bene, per esempio frazionando un terreno in particelle o un appartamento in unità immobiliari più piccole e, nel caso di impossibilità o disaccordo tra le parti, metterà in vendita l'immobile, dividendone successivamente il ricavato in proporzione alle rispettive quote di ciascun proprietario.

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